Firmata l’ordinanza a contrasto della ludopatia

Pubblicato il 9 maggio 2020 • Comunicati stampa

Tra i compiti del sindaco, nell’ambito della tutela della salute pubblica, rientra anche il contrasto alla ludopatia, la patologia sociale legata al gioco d’azzardo.

L’Amministrazione comunale di Rosà è stata capofila nel Comprensorio avviando una serie di azioni a contrasto del fenomeno. Nel novembre del 2015, con il voto del Consiglio comunale, ha approvato un apposito regolamento che ha tracciato un raggio di protezione di 300 metri dall’apertura di nuove sale dai luoghi sensibili quali scuole, chiese e punti di ritrovo. Successivamente, nel gennaio del 2016 con una precisa ordinanza, il Sindaco ha limitato gli orari di apertura nell’intero territorio comunale sia delle sale da gioco e che dell’utilizzo degli apparecchi elettronici presenti nei locali pubblici. Un doppio provvedimento per un attacco diretto a questo grave fenomeno sociale.

A seguito delibera della Giunta regionale di fine dicembre 2019 (n. 2006 pubblicata nel BUR il 10 gennaio 2020) il Sindaco ha firmato nei giorni scorsi una nuova ordinanza limitando “in 8 ore giornaliere il funzionamento ed utilizzo degli apparecchi per il gioco lecito, intrattenimento e svago con vincita in denaro”, fissando così le interruzioni dalle ore 7 alle ore 10, dalle 13 alle 15, dalle 18 alle 20 e dalle 22 alle 7 nell’intero arco della settimana.  Gli orari dovranno essere rispettati dalle sale gioco autorizzate, sale bingo, agenzie di raccolta scommesse e pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ma anche tabacchini, esercizi commerciali, ricevitorie lotto, circoli privati ed altre attività di offerta del gioco ai sensi degli articoli 86 e 88 del TULPS.

Alla limitazione dell’orario (che dovrà essere indicato all’esterno dell’esercizio) ed il divieto di utilizzo posto per i minorenni, si aggiungono alcune disposizioni che gli operatori dovranno osservare quale, ad esempio, l’affissione di opportune indicazioni con l’avvertimento sul rischio di dipendenza.

«Abbiamo ristretto le aperture, vietando l’utilizzo nelle fasce d’orario più pericolose per i giovani e gli anziani – spiega il sindaco, Paolo Bordignon – I dati che ci fornisce l’Azienda Sanitaria sono preoccupanti riguardo al numero di persone prese in carico ed il giro d’affari del fenomeno. Su indicazione e supporto del Ministero possiamo anche controllare da remoto se gli apparecchi sono spenti negli orari previsti e nel caso intervenire con il nostro personale di Polizia Locale. Saremo attenti e vigili ma rimane fondamentale il contributo di tutti, esercenti in primis ma anche delle famiglie che devono stare vicine ai giovani, anziani e alle persone più fragili.»